Il Servizio territoriale di Neuropsichiatria Infantile con sede presso l’Ospedale San Polo di Monfalcone segue l’utenza dalla primissima infanzia alla maggior età che presenta disturbi del neurosviluppo (ritardi o disabilità intellettive , motorie o sensoriali, disturbi neuropsicologici e difficoltà specifiche dell’apprendimento) e disturbi psicopatologici (comportamentali, dell’umore, esordi psicotici ecc. ) che risiede nei nove comuni del Distretto Basso Isontino.
Bambini e ragazzi con problematiche di diversa complessità ed evoluzione.
L’equipe multiprofessionale è composta da neuropsichiatra infantile, psicologi, logopedisti, neuropsicomotricisti, fisioterapisti ed è coadiuvata da personale infermieristico ed amministrativo dedicato all’accoglienza.
Definita una prima diagnosi o meglio un profilo di funzionamento, dopo una condivisione con i genitori, possono essere attivati gli interventi del caso commisurati al problema presentato che possono esaurirsi in consulenze con successivo monitoraggio o prevedere interventi ablititativi o progetti integrati ad intensità crescente.
Gli interventi sono destinati non tanto a curare una patologia acuta ma a prendersi cura di persone stimolando, promuovendo e sostenendo lo sviluppo di abilità e potenzialità che garantiscono la partecipazione sociale ed il benessere psicofisico.
L’intervento ambulatoriale non ha senso se non è strettamente connesso con l’ambiente socio relazionale naturale del bambino o dell’adolescente.
Gli operatori sanitari possono garantire valutazioni per inquadrare, dimensionare un problema, una patologia e la sua evoluzione, individuare e definire mirati obiettivi di lavoro e di sviluppo, trasmettere le strategie più efficaci, ma sempre promuovendo e sostenendo il sistema curante di cui fanno parte assieme a genitori, servizi, educatori ed insegnanti.
Il raccordo sempre più stretto tra servizi sanitari , sociali e scolastici ha creato nel territorio una rete molto sensibile , capace di intercettare efficacemente il bisogno dell’utenza. E’ conseguito nel tempo un considerevole ampliamento della domanda.
Il Distretto Basso Isontino si contraddistingue per essere il distretto aziendale con il bacino di minori più numeroso (10.623 ovvero il 28,7% dei minori della AAS2). Un territorio caratterizzato importante immigrazione, da peculiari caratteristiche socio economiche, con indici di elevata presenza di esordi di patologia psichiatrica e significativa presenza di gravi disabilità.
I due centri regionali convenzionati che erogano prestazioni di neuropsichiatria ovvero l’Istituto La Nostra Famiglia di Pasian di Prato (UD) e la Fondazione Bambini Autismo di Pordenone sono distanti, di conseguenza la sede di San Polo è il riferimento sanitario prevalente per l’utenza residente nel distretto.
Nell’anno appena trascorso 1058 utenti hanno fatto riferimento al servizio per interventi di diversa intensità.
Fanno parte di questo migliaio di utenti ben 250 minori con disabilità psichiche motorie o sensoriali che per la cronicità delle loro problematiche hanno interventi prolungati nel tempo.
Negli ultimi vent’anni si è registrato quasi un raddoppio dei casi di minori disabili passati dai 132 casi dell’anno 1998 ai 250 del 2017.
Bambini ed adolescenti sono soggetti in evoluzione, riconoscere tempestivamente una criticità permette di intervenire sulle abilità o difficoltà future.
A riguardo si sottolinea non solo un costante aumento dei nuovi casi presi in carico: 197 nel 2012, 306 nel 2017, ma un dato sicuramente più rilevante che è rappresentato dal costante abbassamento dell’età alla presa in carico.
L’utenza della fascia prima infanzia nelle nuove prese in carico è passata dal 2009 ad oggi dal 21% al 39 %.
All’aumento dell’utenza è corrisposto l’aumento sia delle competenze che delle problematiche trattate con l’avvio di nuovi importanti progetti, penso al recentissimo avvio di di supporti educativo per adolescenti con grave psicopatologia in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale e servizio sociale o anche al progetto di diagnosi e trattamento precoce dei disturbi autistici partito nel 2013.
La crescita del servizio non è stata accompagnata nel tempo da una pianificazione logistica adeguata ed efficace. Conseguentemente l’attivazione di nuove attività e ambulatori nella ormai datata struttura del San Polo si è adattato su spazi ed arredi residuali.
Il servizio è attualmente dislocato in piani ed edifici diversi del complesso dell’Ospedale San Polo; conseguentemente genitori con bimbi in passeggino o con figli disabili che spesso nella stessa giornata hanno bisogno di diverse prestazioni ,si devono spostare da una piastra all’altra della struttura ospedaliera.
L’utenza in attesa di visite sosta in piedi nel corridoio antistante allo spazio riservato all’accoglienza non essendoci una sala d’attesa. In tutta la struttura non ci sono servizi igienici adeguati alla prima infanzia.
La prima raccolta di dati sensibili sul problema portato viene effettuata in una zona di transito verso gli ambulatori che compromette la tutela della privacy.
Mancano spazi per svolgere tutte le attività del servizio. Attività riabilitative per bambini con difficoltà di attenzione vengono svolte contemporaneamente nella stessa stanza inficiando l’efficacia dei trattamenti stessi.
Nonostante il servizio sia sede della progettualità interistituzionale (oltre 400 incontri in un anno) non è presente un ambiente dedicato.
Infine la maggior parte degli arredi risultano inadeguati all’utenza trattata ed alle attività svolte
La ricollocazione del servizio dovrà risolvere queste criticità e prevedere spazi e dotazioni mirate che considerino la specificità e modalità delle prestazioni offerte nonchè le caratteristiche di numerosità, tipologia e fascia d’età dell’utenza.
Per la grande maggioranza dell’ utenza è necessaria una Presa in carico multidisciplinare e multiprofessionale diventa quindi indispensabile poter far riferimento ad un unico ambiente, sullo stesso piano, che contenga tutti gli ambulatori necessari.
Il lavoro di rete necessita di uno spazio dedicato
Al servizio si rivolgono genitori con neonati, bambini e ragazzi adolescenti.
Gli ambienti dovrebbero prevedere caratteristiche e talora spazi differenziati per delle esigenze che naturalmente sono diversificate in base all’età;
Specifiche attività valutative ed abilitative devono prevedere contesti confortevoli per il colloquio ed il supporto individuale o familiare, contesti ludici a tappeto per i bambini più piccoli, al tavolino o alla scrivania per quelli via via più grandi. Angoli per il gioco senso motorio, per il gioco simbolico, o la drammatizzazione, spazi morbidi per il rilassamento e spazi strutturati per le attività cognitive.
Arredi e spazi devono consentire agli operatori di personalizzare diversi contesti terapeutici che vanno arricchiti di stimoli per pazienti poco reattivi, o viceversa spogliati o semplificati per bambini con deficit attentivi o disturbi sensoriali. I materiali devono essere organizzati e collocati nell’ambiente in zone dedicate.